Archivi categoria: Massime

Lo stato di malattia non sospende l’efficacia del licenziamento per giusta causa

Con sentenza n. 1777 del 28 gennaio 2014, la Corte di Cassazione ha ribadito il principio secondo cui lo stato di malattia del lavoratore non preclude l’irrogazione del licenziamento per giusta causa, non avendo ragion d’essere la conservazione del posto di lavoro durante la malattia in presenza di un comportamento che non consente la prosecuzione … Continua la lettura di Lo stato di malattia non sospende l’efficacia del licenziamento per giusta causa

Contratto di apprendistato e termine entro cui comunicare il recesso

Il Tribunale di Trento, con sentenza del 10 febbraio 2014, ha rigettato il ricorso di una lavoratrice che, sostenendo di avere ricevuto la lettera di recesso dal contratto di apprendistato oltre il termine finale di efficacia dello stesso, pretendeva di essere stata illegittimamente licenziata e di avere diritto alla reintegra ed al risarcimento dei danni. … Continua la lettura di Contratto di apprendistato e termine entro cui comunicare il recesso

Gli interessi legali e la rivalutazione non maturano sull’indennità ex art. 32 Collegato Lavoro

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 3027 dell’11 febbraio 2014, ha chiarito che l’indennità di cui all’art. 32, comma quinto, L. n. 183/2010, riconosciuta in caso di illegittima apposizione del termine al contratto di lavoro, costituisce una sorta di penale ex lege, “a prescindere dalla intervenuta costituzione in mora del datore di lavoro e … Continua la lettura di Gli interessi legali e la rivalutazione non maturano sull’indennità ex art. 32 Collegato Lavoro

Demansionamento – limiti dello jus variandi

Il Tribunale di Taranto, con sentenza del 27 novembre 2013, dopo aver ribadito il principio consolidato per cui la norma inderogabile di cui all’art. 2103 c.c. è intesa a salvaguardare il diritto del lavoratore alla utilizzazione, al perfezionamento ed all’accrescimento del proprio corredo di nozioni di esperienza e di perizia acquisite nel corso del rapporto … Continua la lettura di Demansionamento – limiti dello jus variandi

Risarcibilità del danno biologico

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 28137 depositata il 17 dicembre 2013, ha riconosciuto ad un lavoratore, vittima di un infortunio sul lavoro, il diritto non solo al risarcimento del danno biologico in senso stretto, inerente la menomazione dell’integrità psico-fisica, ma anche del danno ontologicamente distinto ed ulteriore, il c.d. danno morale soggettivo, inteso … Continua la lettura di Risarcibilità del danno biologico

Prova del danno biologico – limiti della consulenza tecnica d’ufficio

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 28448 del 19 dicembre 2013 ha ribadito il principio per cui il lavoratore che assuma di aver subito un danno biologico ha l’onere di provare sia i fatti da cui trarrebbero fondamento i pregiudizi lamentati, sia le conseguenze dannose scaturite da tali condotte, non essendo sufficiente riportarsi ad … Continua la lettura di Prova del danno biologico – limiti della consulenza tecnica d’ufficio

Demansionamento e danno biologico ed alla professionalità

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25729 del 15 novembre 2013, ha statuito che, nei casi di demansionamento e di dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale non può essere in re ipsa, ma va dimostrato in giudizio con tutti i mezzi consentiti dall’ordinamento, assumendo peraltro particolare rilievo … Continua la lettura di Demansionamento e danno biologico ed alla professionalità

L’art. 2087 c.c. non configura un’ipotesi di responsabilità oggettiva in capo al datore di lavoro

Con sentenza n. 1312 del 22 gennaio 2014, la Corte di Cassazione, pronunciandosi sul contenuto degli obblighi gravanti ai sensi dell’art. 2087 c.c. sul datore di lavoro nell’ipotesi di infortunio del lavoratore, ha escluso che sussista una responsabilità oggettiva in capo al medesimo datore di lavoro ogni volta che si sia verificato un danno. Infatti, … Continua la lettura di L’art. 2087 c.c. non configura un’ipotesi di responsabilità oggettiva in capo al datore di lavoro

Rilevanza del trascorrere del tempo rispetto alla risoluzione per mutuo consenso

Con sentenza n. 28117 del 17 dicembre 2013, la Suprema Corte, richiamando il proprio consolidato orientamento, ha precisato che “l’eventuale risoluzione del rapporto per mutuo consenso va accertata con particolare rigore e, ove non contenuta in un atto formale, deve risultare da un comportamento inequivoco che evidenzi il completo disinteresse di entrambe le parti alla … Continua la lettura di Rilevanza del trascorrere del tempo rispetto alla risoluzione per mutuo consenso

Le motivazioni che determinano il licenziamento per superamento del periodo di comporto possono essere addotte anche nel corso del giudizio

Con sentenza n. 471 del 13 gennaio 2014, la Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui, ai fini della legittimità del licenziamento per scadenza del periodo di comporto, tale motivazione potrà essere addotta dal datore di lavoro non specificando le singole assenze senza per ciò violare il principio di immodificabilità della contestazione, con … Continua la lettura di Le motivazioni che determinano il licenziamento per superamento del periodo di comporto possono essere addotte anche nel corso del giudizio