Archivi categoria: Massime

La segnalazione ex art. 54 bis del D.lgs. n. 165 del 2001 (cd. “whistleblowing”) sottrae alla reazione disciplinare del datore di lavoro tutte quelle condotte che, seppure penalmente rilevanti, siano funzionalmente correlate alla denunzia dell’illecito

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12688 del 9 maggio 2024 ha affermato la ritorsività del licenziamento intimato per giusta causa ad un lavoratore che in passato aveva presentato varie segnalazioni ex art. 54 bis D.lgs. n. 165/2001 (tale articolo è stato abrogato dal d.lgs. 24/23) denunciando le condotte illecite dei vertici aziendali. Nel caso di specie, il dirigente, aveva impugnato il … Continua la lettura di La segnalazione ex art. 54 bis del D.lgs. n. 165 del 2001 (cd. “whistleblowing”) sottrae alla reazione disciplinare del datore di lavoro tutte quelle condotte che, seppure penalmente rilevanti, siano funzionalmente correlate alla denunzia dell’illecito

Nullità del licenziamento per matrimonio e irrilevanza della convivenza pregressa

Con ordinanza n. 14301 del 22 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha statuito che, il licenziamento irrogato ad una lavoratrice nel periodo di protezione previsto dall’art. 35 del D.Lgs. n. 198/2006, è nullo, a meno che il datore di lavoro non riesca a dimostrare che il recesso è avvenuto per motivi estranei al matrimonio … Continua la lettura di Nullità del licenziamento per matrimonio e irrilevanza della convivenza pregressa

Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto in costanza di richiesta di aspettativa del lavoratore rimasta inevasa

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 13766 del 17 maggio 2024, ha ritenuto illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto irrogato al  lavoratore affetto da malattie professionali soggette a riacutizzazioni recidivanti, dovendosi ritenere valida la richiesta di aspettativa non retribuita (non superiore a 120 gg, prevista dall’art. 181 del CCNL terziario del … Continua la lettura di Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto in costanza di richiesta di aspettativa del lavoratore rimasta inevasa

Il giudice civile può porre alla base del proprio convincimento anche prove atipiche se idonee a offrire sufficienti elementi di giudizio

Con ordinanza n. 13176 del 14 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che, in mancanza di una norma di chiusura sulla tassatività dei mezzi di prova, il giudice civile può legittimamente porre a base del proprio convincimento prove “atipiche” (tra cui anche le risultanze di atti delle indagini preliminari svolte in sede penale), … Continua la lettura di Il giudice civile può porre alla base del proprio convincimento anche prove atipiche se idonee a offrire sufficienti elementi di giudizio

Esonero contributivo per i datori di lavoro in possesso della certificazione della parità di genere

L’INPS, con messaggio n. 2844 del 13 agosto 2024, ha fornito alcuni chiarimenti in ordine alle richieste di esonero contributivo, previsto per i datori di lavoro del settore privato che siano in possesso della certificazione della parità di genere di cui all’articolo 46-bis del D.Lgs. n. 198/2006 e pari all’1%, nel limite annuo massimo di … Continua la lettura di Esonero contributivo per i datori di lavoro in possesso della certificazione della parità di genere

È legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo se comunicato all’esito del tentativo di conciliazione di cui all’art. 7 della legge n. 604 del 1966 novellato

Con ordinanza n. 10805 del 22 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha statuito la legittimità del licenziamento intimato al lavoratore per giustificato motivo oggettivo a seguito dell’esito negativo del tentativo di conciliazione prescritto dall’art. 7 L. n. 604/1966 novellato e prima del verbale di chiusura della procedura di conciliazione. Nel caso di specie, la … Continua la lettura di È legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo se comunicato all’esito del tentativo di conciliazione di cui all’art. 7 della legge n. 604 del 1966 novellato

Giusta causa di licenziamento e proporzionalità della sanzione per accesso abusivo ai sistemi informatici aziendali

Con ordinanza n. 14042 del 21 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che la giusta causa di licenziamento ex art. 2119 c.c. deve essere valutata sulla base della gravità concreta della condotta del lavoratore, considerando tutti gli elementi rilevanti come l’entità del danno, la posizione soggettiva del dipendente, la frequenza e la gravità … Continua la lettura di Giusta causa di licenziamento e proporzionalità della sanzione per accesso abusivo ai sistemi informatici aziendali

La tutela dei lavoratori disabili nelle ipotesi di licenziamento per superamento del periodo di comporto: recente pronuncia della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 14402 del 23 maggio 2024, ha ritenuto illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto, irrogato ad un lavoratore assunto come categoria “protetta” ex L. n. 68/1999, ritenendo il provvedimento esplicato discriminatorio sotto due profili. Quanto al primo, secondo la Suprema Corte, l’applicazione, come nel caso di … Continua la lettura di La tutela dei lavoratori disabili nelle ipotesi di licenziamento per superamento del periodo di comporto: recente pronuncia della Suprema Corte

La revoca dell’assunzione è lecita laddove il datore di lavoro accerti la violazione, da parte del lavoratore dell’obbligo di buona fede e correttezza precontrattuale per aver fornito referenze ingannevoli

Con sentenza del 16 gennaio 2024, il Tribunale di Milano ha stabilito che è legittima la revoca dell’assunzione nel momento in cui il datore di lavoro rilevi la violazione, da parte del lavoratore con cui ha sottoscritto un contratto preliminare d’assunzione, dell’obbligo di buona fede e correttezza precontrattuali per aver fornito referenze ed informazioni ingannevoli. … Continua la lettura di La revoca dell’assunzione è lecita laddove il datore di lavoro accerti la violazione, da parte del lavoratore dell’obbligo di buona fede e correttezza precontrattuale per aver fornito referenze ingannevoli

Indennità corrisposta quale risarcimento per la perdita di redditi di lavoro dipendente

Con risposta ad Interpello n. 130 del 22 aprile 2024, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la disciplina fiscale applicabile all’indennità risarcitoria onnicomprensiva stabilita dal giudice, ai sensi dell’art. 39, comma 2, D.Lgs. 81/2015, quale risarcimento per la perdita di redditi da lavoro dipendente subita da un lavoratore somministrato costituisce reddito da lavoro dipendente e, pertanto, deve essere assoggettata a tassazione separata ai sensi … Continua la lettura di Indennità corrisposta quale risarcimento per la perdita di redditi di lavoro dipendente