Il trattamento di dati personali dei dipendenti effettuato attraverso la localizzazione di dispositivi smartphone per rilevare le presenze

Il Garante per la privacy con provvedimento dell’ 8 settembre 2016, pubblicato nella newsletter n. 420 del 10 ottobre 2016,  ha accolto  la richiesta di verifica preliminare presentata da due società che si occupano di somministrazione di lavoro, autorizzando le stesse, a chiedere ai propri dipendenti (che ad esempio svolgono sistematicamente attività “fuori sede”) di installare una specifica applicazione contenente una funzionalità di localizzazione geografica sul dispositivo di loro proprietà, preordinata all’effettuazione della timbratura del cartellino ed  alla rilevazione delle presenze.

L’autorizzazione è stata concessa a condizione che vengano rispettati dalle agenzie datrici alcuni adempimenti tecnici per tutelare la riservatezza dell’individuo: il sistema potrà conservare il solo dato relativo alla sede di lavoro, cancellando il dato relativo alla posizione del lavoratore; dovrà essere ben visibile sullo schermo un’icona che indichi la funzione di localizzazione attiva ed infine andrà configurata l’applicazione in modo che si impedisca il trattamento dei dati ultronei contenuti nel dispositivo del lavoratore (ad esempio dati relativi al traffico telefonico, agli sms, alla posta elettronica, ecc.).