I continui cambi di mansione possono disperdere la professionalità del lavoratore

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 434 del 13 gennaio 2021, ha affermato che il lavoratore che dichiara di aver subito un demansionamento, dovuto a continui mutamenti delle mansioni che non gli permettano di utilizzare la propria professionalità, ma anzi creino una dispersione ed un depauperamento delle proprie competenze, grava sul datore di lavoro l’onere di dimostrare l’esatto adempimento della disciplina normativa, o attraverso la prova della mancanza in concreto del demansionamento, ovvero attraverso la prova che fosse giustificato dal legittimo esercizio dei poteri imprenditoriali di cui all’art. 2103 c.c..