Perdita di professionalità da demansionamento e criteri di liquidazione del danno

Con ordinanza n. 27460 del 20 novembre 2017, la Corte di Cassazione ha affermato che, ove il demansionamento sia protratto per lungo periodo e comporti la perdita di professionalità del lavoratore, questi ha diritto al risarcimento del danno non patrimoniale nella misura corrispondente ad una mensilità dell’ultima retribuzione per ogni anno di dequalificazione.
La Suprema Corte, ha infatti ritenuto fondate le argomentazioni contenute nelle sentenze di merito, secondo cui risultava provato che i lavoratori, che svolgevano mansioni tecniche di “perito” erano stati assegnati a mansioni elementari dequalificanti, nonostante le caratteristiche di svolgimento di mansioni tecniche consentissero, in base alle previsioni del ccnl applicabile, il riconoscimento dell’inquadramento nel livello superiore con il profilo di specialisti.