Il nuovo contratto collettivo degli Enti Locali: inasprimento del regime sanzionatorio per i dirigenti

Il contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area della dirigenza del comparto Regioni ed Autonomie locali, stipulato in data 22 febbraio 2006, prevede, nelle ipotesi di mancato raggiungimento di obiettivi ritenuti essenziali per il conseguimento dei fini istituzionali dell’ente e di inosservanza delle direttive generali impartite dagli organi politici ed espressamente qualificate di rilevante interesse, la possibilità per la Pubblica Amministrazione di recedere dal contratto.
La disciplina pattizia sancisce, inoltre, il diritto dell’ente di affidare al dirigente inadempiente un incarico con un valore di retribuzione di posizione inferiore o anche di sospenderlo dall’incarico, con conseguente privazione della retribuzione di risultato.